sabato 2 maggio 2009


Il secondo itinerario comprende anche il primo. Inizia dall'orlo del Baratro dei Giganti. La veduta dal terrazzino che segna la fine del primo percorso, è impressionante. La regolarità delle pareti arrotondate è qua e là interrotta da creste e speroni d'erosione, mentre il pavimento, se così si può definire un pendio di 70 gradi, è inciso da un meandro scavato dal ruscellamento dell'acqua in epoca abbastanza recente. Milioni di anni fà ciò non poteva avvenire poichè il baratro, condotto di origine freatica, era percorso da acqua che circolava sotto pressione dal basso verso l'alto.
Il sentiero scende deciso verso il fondo con una ripida e tortuosa scalinata che si arresta nella Sala delle Voci, ampio vano a sezione ellittica dove la particolare conformazione delle pareti crea effetti acustici molto suggestivi.
Oltre questa sala il condotto si stringe sensibilmente, costringendo i visitatori a chinarsi per qualche passo. Poco più avanti la volta si innalza di nuovo, sino a raggiungere un'altezza di almeno dieci metri nella Galleria delle Valli, da dove si stacca il sentiero in salita che verrà percorso al ritorno.
Proseguendo verso il basso, superato un altro salto di una decina di metri, si entra nel Salone dell'Acheronte, situato alla base del sistema carsico. In questa zona, dove lungo il contatto tra scisti e calcari si uniscono tre piccoli torrenti, l'ambiente è caratterizzato dalla continua presenza dell'acqua e da grandiose manifestazioni erosive che modellano in maniera bizzarra la volta e le pareti. Il limo, quasi ovunque presente in grandi cumuli sul pavimento, crea dei plastici che riproducono in maniera sorprendente montagne incise da valli, canaloni e calanchi.
La visita prosegue lungo il piccolo fiume sotterraneo attraverso una galleria dalle pareti tondeggianti e levigate, per terminare nella Sala del Cupolone, dove inizia il misterioso lago sifone oltre il quale l'Acheronte continua a fluire verso un mondo sotterraneo ancora sconosciuto.
Al ritorno si percorre un ardito sentiero che, aggrappato a una parete strapiombante sul Pozzo dei Lucchesi, collega la Galleria delle Valli con la Galleria Intermedia, dove sono visibili le prime scale a pioli dei Percorsi Avventura. Quest'ultimo condotto anch'esso scavato sotto pressione dal basso sul Pozzo dei Lucchesi, collega la Galleria delle Valli con la Galleria Intermedia, dove sono visibili le prime scale a pioli dei "percorsi avventura". Quest'ultimo condotto, anch'esso scavato sotto pressione dal basso verso l'alto, consentì in epoche remotissime alle acque sotterranee di abbandonare il Valico, provocando la "fossilizzazione" dl Baratro dei Giganti e un sensibile abbassamento della falda freatica. Le pareti di questa Galleria sono rivestite da innumerevoli concrezioni grigie che riportano alla mente immagini ben poco attinenti all'ambiente sotterraneo: in qualche punto pare di scorgere estese abetaie in miniatura, altrove frati incappuciati in processione, vegetazioni sottomarine o gruppi di funghi.
La Galleria Intermedia sfocia nella prima parte in corrispondenza della Galleria dei Drappeggi.